Ringraziamenti a Don Giacomo Panizza da parte del DS Caterina Policicchio
Caro Don Giacomo ,
E’ doveroso rivolgerVi i saluti e dirVi grazie per aver accettato il nostro invito ed essere qui ad Aiello Calabro, plesso dell’Istituto comprensivo di Campora-Aiello, per incontrare i miei ragazzi che avevano tanto desiderio di conoscerVi.
Con mio grande rammarico oggi non posso essere con Voi perchè la formazione dei D.S., obbligatoria ,mi costringe a rinunciare all’evento .
Voglio però ricordare ai presenti che io Don Giacomo l’ho già incontrato due volte nelle mie scuole, la prima volta a Bianchi e la seconda nella vicina Cleto e, vi assicuro, che l’incontro con il prete “emigrato al contrario” lascia il segno .
Dunque ragazzi approfittatene!
Chiedete a Don Giacomo dove ha trovato il coraggio per fronteggiare tanti soprusi da parte della 'ndrangheta in quarant´anni in cui, da meridionale per scelta, ha operato in terre di frontiera.
Chiedetegli dove riesce a trovare la forza per andare avanti e soprattutto com’è riuscito a coinvolgere nel percorso di rinascita la Sua Comunità che è cresciuta con la sua guida.
Ed infine chiedetegli come e cosa dovete fare per restare in Calabria come lui ha fatto e ,seguendo il Suo esempio, contrastare la «pedagogia mafiosa» seguendo l’educazione alternativa di cui parla nel suo ultimo libro .
Io sarò con Voi con il pensiero certa che l’incontro con Don Giacomo sarà da esempio per la Vostra vita .
Caterina Policicchio
Incontro con Don Giacomo Panizza
Mercoledì 24 maggio 2017, presso il teatro comunale di Aiello Calabro, gli alunni e i docenti delle Scuole Secondarie e Primarie di Aiello e di Cleto, hanno incontrato don Giacomo Panizza, sacerdote bresciano che esercita il suo ministero nella Diocesi di Lamezia Terme. Presenti all’evento l’Assessore alla cultura, il Maresciallo dei carabinieri, il Parroco, le Suore, il Servizio Civile, l’ANSPI, la Proloco del comune di Aiello.
L’incontro è stato organizzato come momento di riflessione sulla legalità, in occasione della commemorazione del venticinquesimo anniversario delle stragi di Via D’Amelio e di Capaci.
Don Giacomo è il fondatore della Associazione-Comunità “Progetto sud” che ha sede a Lamezia Terme.
Nel 2002 la Comunità si è trasferita in una struttura confiscata alla ‘Ndrangheta e per questo motivo il sacerdote vive da allora sotto tutela perché minacciato di morte.
Don Giacomo, dopo aver raccontato la sua esperienza a livello caritativo che esplica attraverso l’impiego in vari settori di persone diversamente abili o con difficoltà di interazione sociale, si è soffermato sulla pedagogia della legalità contrapposta a quella dei “cattivi maestri”.
“Cattivi maestri” è proprio il titolo dell’ultimo libro del Sacerdote bresciano, una sfida educativa alla pedagogia mafiosa che impartisce regole educative criminali per insegnare il potere della forza e della sopraffazione.
Un’educazione quindi al crimine che avviene sul campo e che si può contrastare solo con un’educazione alternativa.
L’incontro, intenso momento di riflessione sulle nostre realtà, ha suscitato molto interesse negli alunni che hanno posto numerose domande a don Giacomo il quale ha spiegato come il fenomeno mafioso influisca sulla famiglia e sul territorio. Ha sottolineato poi l’importanza che riveste la scuola nella lotta alla criminalità organizzata; sono i giovani - ha detto don Giacomo - la speranza per il cambiamento della politica e della società.
Un grande applauso di tutti i presenti ha salutato il Sacerdote bresciano, un sacerdote coraggioso che sa parlare ai giovani e che costituisce per tutti un esempio straordinario.